Fra il 188 e il 133 d.C. l'imperatore Adriano progetta e fa costruire la propria villa privata suburbana, destinata all'otium e agli studi, a debita distanza da Roma, cioè dagli affari e dalla vita politica. Un vero e proprio buen retiro, luogo di pace e meditazione per la sua "animula vagula blandula", come egli stesso ebbe a descrivere in poesia la propria anima e la vicenda interiore di tutta la sua vita. La villa si compone di spazi destinati alla socialità (le Terme, lo Stadio), di lussuosi ambienti di rappresentanza (la Piazza d'oro), di alloggi per gli ospiti e per i servitori (gli Hospitalia, il Pretorio, la Caserma dei vigili). Ma è negli ambienti raccolti e adatti alla meditazione, fortemente cercati da Adriano stesso, che essa trova la massima realizzazione e il grande fascino: il celebre Canopo e il suggestivo Teatro marittimo sono i luoghi delle memorie più intime e delle meditazioni più dense di un imperatore di profonde culture e sensibilità e dalla personalità complessa, indagata a fondo dalla celebre scrittrice Marguerite Yourcenar.